Cento anni fa il ritorno al Padre di Charles de Foucauld. Ha dimostrato che il radicalismo evangelico è l'opposto dello zelo propagandistico e invadente dei militanti, i quali scambiano la testimonianza (la martiria) con l'ingerenza.
Unico cristiano in un mare d'islam, non ha mai convertito nessuno, non ha realizzato alcuna opera straordinaria morendo nella solitudine e senza seguaci. Eppure, ha macinato il Vangelo dentro di sé nel silenzio del quotidiano, lo ha fatto penetrare nel suo essere.
Pura gratuità, pura nudità di una fede che non ha bisogno di affermarsi. Lezione eversiva per la chiesa.
Dopo la sua morte da dimenticato, i semi che ha sparso hanno dato frutto unicamente per la diffusione spontanea dei suoi scritti, manifestazione del suo grande e incessante lavoro interiore. O, meglio, del suo abbandono a Dio al di là di ogni sicurezza e appiglio.
Oggi che stiamo tornando a rinchiuderci in tribù, la sua libertà è scandalosa, perché si è fatto fratello universale che non ha bisogno di contrapporre la propria identità a quella altrui. Si accontenta di amare.
Mi è molto caro, dal momento che il mio grande educatore alla fede era un suo figlio spirituale.
In ogni circostanza chiediti unicamente che cosa avrebbe fatto il Maestro
e fallo.
Così amerai solo Me,
così Io vivrò in te,
così ti perderai in Me,
vivrai dentro di Me,
non avrai più niente di te stesso,
il mio regno sarà arrivato in te.