Intervista di MARTIN LINTNER a cura di Maria Teresa Pontara Pederiva (da "Settimana News")
«Non si potrà più discutere su matrimonio e famiglia se non a partire da AL» dice padre Martin Maria Lintner, teologo morale sudtirolese docente allo Studio teologico di Bressanone/Brixen e a Innsbruck in Austria.
– Padre Lintner, da più parti si afferma che l’AL è «un punto di non ritorno» e questo è stato anche il tema di un convegno che si è tenuto in Belgio, presso l’università di Leuven, cui lei è stato relatore: ci potrebbe spiegare in quali termini?
Direi che AL è da considerare “un punto di non ritorno” per tre dimensioni. Da una parte, la Chiesa attraverso questo documento, frutto di un processo sinodale che non ha solo visto riuniti in ben due Sinodi vescovi provenienti da tutte le parti del mondo, ma che ha coinvolto dappertutto anche tantissimi laici attraverso due questionari, ha voluto riaffermare, se non addirittura inaugurare, quello stile che papa Francesco intende applicare alla vita della Chiesa tutta. Si tratta in definitiva di uno stile che corrisponde in pieno all’ecclesiologia del Concilio Vaticano II volto a superare la distinzione tra Chiesa docente e Chiesa discente per cercare “insieme” le soluzioni.
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