La questione dell'identità è oggi centrale, perché le persone sono in cerca di appartenenza e riconoscimento, di fronte ad angosce e paure.
Se i populismi sembrano oggi sulla cresta dell'onda, è perché offrono un'identità, per quanto chiusa, circoscritta e limitata. Il rifugio in un'ipotetica identità del passato, impermeabile e immutata rispetto ai turbamenti della globalizzazione, sembra meglio rispetto a un futuro senza prospettivo.
Al contrario, le sinistre sono attualmente in affanno perché hanno perso un'identità da offrire, una volta abbandonate quelle imperniate sulla classe sociale e sul partito.
Anche per le chiese diventa fondamentale saper proporre un'identità in risposta alle domande "chi sono io?", "chi siamo noi?". Il punto è capire che un'identità secondo il vangelo (e non secondo il campanile) rifiuta ogni contrapposizione e arroganza nei confronti degli altri.
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