In occasione del 65° anniversario di ordinazione di Joseph Ratzinger, papa Francesco e il suo predecessore hanno messo in campo una sorta di azione congiunta senza precedenti. Bergoglio ha fatto pubblicare una propria sentita prefazione a una raccolta di scritti dell'altro sul ministero presbiterale e, di ritorno dall'Armenia, ha rivelato che in occasione del sinodo sulla famiglia c'è stato chi si è rivolto a Benedetto per coinvolgerlo in un'opposizione contro di lui e ricevendo una netta risposta negativa.
Quest'ultimo, nel prendere la parola durante la cerimonia per l'anniversario, ha avuto parole molto calorose verso Francesco e ha incoraggiato il proseguimento del cammino della misericordia da lui intrapreso.
Nel momento in cui ci sono settori ecclesiali che portano avanti un'opposizione al papa senza precedenti per livello di aggressività, questi due uomini hanno offerto un'evidente manifestazione di comunione e unità che intende togliere margini a queste manovre ambigue, giocate soprattutto su una dicotomia tra di loro.
Il che non significa che le differenze tra loro non ci siano - e sono da comprendere con intelligenza di fede, senza nasconderle -, ma che la differenza nella chiesa è normale e positiva (quando c'è chi non la vorrebbe) a partire da una sintonia più grande. Hanno offerto una vera lezione di ecclesialita.
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