di Luigi Sandri in “Trentino” del 23 maggio 2016
L’incontro odierno in Vaticano del papa con Ahmed al-Tayyeb, grande imam dell’università del Cairo al-Azhar, il più autorevole centro-studi dell’Islam sunnita (al quale appartiene l’88% del miliardo e mezzo di musulmani sparsi nel pianeta) rappresenta una tappa importante nella strategia di Francesco per rafforzare il dialogo tra le religioni e favorire, così, la pace nel mondo. Intrecciati da decenni, i rapporti tra al-Azhar e il Vaticano si erano inceppati nel 2006, quando l’università egiziana aveva vivamente protestato contro Benedetto XVI che, in un discorso a Ratisbona, a molti musulmani era parso fare sua la tesi che l’islam è una religione intrinsecamente violenta.
Superato quel contrasto, un altro si era aperto quando papa Ratzinger, nel gennaio 2011, aveva espresso solidarietà alla Chiesa copta egiziana per un attentato ad Alessandria dove erano rimasti uccisi una ventina di copti: al-Azhar aveva, infatti, considerato le parole del pontefice come plaudenti alle “primavere arabe”, e dunque come una “interferenza” negli affari interni dell’Egitto.
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