SPERARE PER TUTTI

Matteo Zuppi e la chiesa del coraggio

Nell'estate dell'anno scorso il mensile Jesus ha organizzato a Roma un convegno sul tema del coraggio: quello di esser giovani oggi in Italia, di essere cristiani impegnati, di comportarsi da cittadini responsabili. In sintesi, un convegno su chi spera contro ogni (almeno apparente) speranza. Al convegno parteciparono suor Jenevieve Jeanningros delle piccole sorelle di Charles de Foucauld, Elena Bonetti (incaricata nazionale branca Rover e Scolte di Agesci), Chiara Canta (docente di Sociologia dei processi culturali) e monsignor Matteo Zuppi, allora  vescovo ausiliare di Roma e adesso, da poche ore addirittura, arcivescovo di Bologna. E' interessante rileggere, alla luce della nuova nomina, le risposte che in quell'occasione monsignor Zuppi diede ad alcune domande cruciali.

Oscar Romero e il martirio della calunnia

La testimonianza di Óscar Arnulfo Romero, «pastore buono, pieno di amore di Dio e vicino ai suoi fratelli», è stata riproposta dal Papa a un pellegrinaggio del Salvador.

Enzo Bianchi: l'orizzonte della Laudato Si'

Enzo Bianchi presenta l'enciclica Laudato Si', Genova, 27 ottobre 2015, Palazzo Ducale.

 

Il metodo della delegittimazione

MASSIMO FAGGIOLI, teologo italiano che insegna negli USA, ha inviato al quotidiano "Il Foglio" il testo che riporto qui. Il riferimento è a una vicenda americana, ma la questione riguarda anche l'Italia. Ci sono ambienti e soggetti cattolici che da anni praticano un vero e proprio "metodo della delegittimazione", fatto di accuse gravi e insultanti che vengono rivolte sistematicamente, con leggerezza e senza argomentazioni fondate, nei confronti di uomini di chiesa, teologi e credenti che esprimono posizioni diverse dalle loro. Un modo di fare che viene utilizzato anche contro lo stesso papa Francesco. Questo stile è ben diverso dalla libertà di parola e dal diritto di critica, perché ha come obiettivo quello di zittire delle persone ed è molto grave che avvenga tra credenti, i quali dovrebbero essere legati da relazioni di fraternità. La critica è per edificare, non per distruggere. 

Coinvolgersi nel Vangelo: le omelie di papa Francesco

"La felicità si impara ogni giorno”. E’ il titolo di un volume, edito dalla Rizzoli in uscita oggi nelle librerie, che raccoglie i servizi della Radio Vaticana sulle omelie di Papa Francesco a Casa Santa Marta, nel periodo da marzo 2014 a giugno 2015. Il libro segue la pubblicazione “La Verità è un incontro” che raccoglie le omelie del primo anno di Pontificato. Sull’importanza delle omelie mattutine di Papa Francesco, Alessandro Gisotti di Radio Vaticana ha intervistato padre Antonio Spadaro, direttore di “Civiltà Cattolica”, e curatore del volume.

L'Islam nel disegno di Dio: sguardi cristiani

A due giorni dall'appuntamento annuale dedicato al dialogo cristiano-islamico e all'indomani del 50mo anniversario della dichiarazione conciliare "Nostra aetate" sulle religioni non cristiane, "L'Osservatore Romano" pubblica la lectio magistralis del padre Maurice Borrmans per la laurea honoris causa in Missiologia conferita dalla Pontificia università Urbaniana in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. Nato nel 1925, francese, membro della Società dei missionari d’Africa, studioso di diritto islamico e spiritualità musulmana, padre Borrmans è stato a lungo docente presso l’Urbaniana e il Pontificio Istituto di studi arabi e d’islamistica (Pisai) nonché consultore del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. La lectio è stata preceduta dalla laudatio tenuta dal preside del Pisai, Valentino Cottini. La giornata d’inaugurazione si è aperta con la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e Gran cancelliere dell’ateneo.

La piramide capovolta: Sinodo ed ecumenismo

GIOVANNI FERRO', Riforma, 27 ottobre 2015

Come verrà percepito a livello ecumenico, tra le varie Chiese cristiane, il Sinodo dei vescovi cattolici sulla famiglia che si è chiuso domenica scorsa, 25 ottobre? E’ una domanda che mi sono fatto spesso nelle ultime settimane, mentre seguivo il dibattito vivace, a volte addirittura feroce, che si è svolto all’interno delle mura vaticane. Come sempre, tra comunità di confessioni diverse, che hanno anche codici e linguaggi differenti, il rischio è quello dell’incomprensione, dell’equivoco. A maggior ragione, temo, in questo caso. Per due motivi: il primo è che intorno a questa assemblea è stata volutamente innalzata una cortina fumogena mediatica (il caso Charamsa, la lettera dei 13 cardinali, le false notizie intorno a un presunto tumore al cervello) che aveva come obiettivo di indebolire papa Francesco e l’ala episcopale favorevole ad alcune aperture.

Bologna e Palermo: nel segno della discontinuità

di Luigi Sandri in “Trentino” del 28 ottobre 2015

Nel segno della discontinuità. Chiaro e forte è il significato di due nomine compiute ieri da papa Francesco che, nella sua scelta, non ha ascoltato molto gli orientamenti della Curia romana. Ha infatti nominato arcivescovo di Bologna mons. Matteo Zuppi, ausiliare di Roma, e arcivescovo di Palermo un parroco siciliano della diocesi di Noto, Corrado Lorefice: due figure poco note.

Sperare insieme per un cammino di umanità

Corrado Lorefice, teologo e parroco a Modica, è stato nominato oggi arcivescovo di Palermo. Insieme a Matteo Zuppi a Bologna, è il segnale di un cambio di stile nella scelta dei vescovi (qui un loro profilo). Ho avuto modo di conoscere don Corrado a Noto, nel 2014, a un incontro a cui siamo intervenuti assieme e in cui è stato anche presentato un mio piccolo libro ("Luoghi della speranza", pubblicato da Santocono grazie a Paolo Randazzo e altri amici siciliani) che raccoglie post tratti da questo blog. Lorefice ha scritto l'introduzione a quel testo che qui riporto.

Comunione sì o no?

ANDREA GRILLO, blog "Come se non", 27 ottobre 2015

Come rilevato qualche giorno fa da M. Matzuzzi su “Il Foglio”, che riprendeva alcune dichiarazioni a caldo rilasciate da alcuni vescovi all’uscita dal Sinodo, nel testo meno votato della Relatio – ossia il n. 85 – non si parla mai di “comunione”. Il card. Pell, in una intervista di ieri, interpreta questa assenza come la conferma di una negazione. Oggi su Il Sismografo, L. Badilla scrive un “promemoria” per evitare che si affermi ciò che è negato e che si neghi quanto è affermato. Ma si potrebbe e dovrebbe anche dire che in quel testo sinodale, a ben vedere, non si parla d’altro che di comunione!