Con i libri succede come ci accade con le persone: entrano nella nostra vita quando è il momento giusto, quando c'è una sintonia.
Mi è successo con Chaim Potok, rabbino e scrittore che ha raccontato storie dal mondo chassidico americano nel suo confronto con la modernità. Per anni, pur conoscendo il suo nome, l'ho come evitato. Ora ho finito da poco "Il mio nome è Asher Lev", la vicenda di un ragazzo posseduto dalla passione per la pittura, un'attività estranea alle tradizioni della sua famiglia e della sua comunità. Ne sono rimasto conquistato: Potok unisce scrittura penetrante, profondità di pensiero e intensità spirituale.
Nel seguire la sua vocazione, pur senza rinunciare alla fede religiosa, finisce con il rompere le relazioni con le persone che ama. E' portatore di un dono e di una responsabilità che, però, producono anche dolore. Lui va avanti e capisce che questa sua scelta e i sacrifici che comporta possono aiutare a portare equilibrio nell'universo. Sullo sfondo, la figura del Rebbe, il maestro spirituale della comunità che si distingue per la sua saggezza e benevolenza.
Un dialogo tra loro è rivelatore della spiritualità di Potok.
Non so cosa abbia in serbo per noi il Padrone dell'Universo. Alcune cose sono date ed è compito dell'uomo utilizzarle per portare la bontà nel mondo. Il Padrone dell'Universo ci dà qualche barlume, solo barlumi. Tocca a noi aprire bene gli occhi (Chaim Potok, Il mio nome è Asher Lev, p. 243).
Anch'io amo moltissimo Chaim Potok... Se non l'hai ancora letto, ti consiglio "Danny l'eletto": è un testo di grande ricchezza spirituale. Grazie!
Adriana
Scritto da: Adriana Gritti | 08/06/16 a 18:36