Questo è il cantico del più grande e del singolare beneficio di Dio, il cantico dell’amore, per cui Dio discese nella beata Vergine così da generare da lei un figlio, che è Cristo Gesù, vero uomo e Dio benedetto sopra ogni cosa, nella misura in cui questo beneficio supera tutti gli altri benefici che Dio ha elargito al genere umano.
Giustamente, dunque, si chiama Cantico dei cantici, poiché ciò che in esso viene cantato è il beneficio di tutti i benefici di Dio …
Tu, o beata Vergine, sei stata veramente fedele e davvero di grande fede; non solo perché hai creduto all’angelo che ti recava la buona notizia, ma anche perchéhai custodito questo segreto e non ti sei mai affrettata a far sorgere in qualcuno ammirazione per la tua felicità, dicendo che cosa Dio ti aveva fatto, se non a colei a cui Dio stesso, o lo Spirito santo, per primo lo aveva rivelato … Ed Elisabetta che cosa disse quando percepì questo dentro [di sé] con l’orecchio del suo cuore?
Esulteremo e ci rallegreremo in te (Ct 1,3 [4]).
Questo ha detto in verità, questo ha detto con un forte grido. Dice infatti a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno. A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, infatti, che non appena la voce del tuo saluto è giunta alle mie orecchie il bambino ha esultato di gioia nel mio seno.
E beata tu, che hai creduto che si sarebbero realizzate le cose dette a te dal Signore” (Lc 1,42-45). Questo non era forse dire: “Esulteremo e ci rallegreremo in te”? Già, infatti, io e il bambino che è nel mio seno cominciamo a esultare di gioia alla voce del tuo saluto.
Da questo momento sia noi, sia quelli che verranno dopo di noi esulteremo e ci rallegreremo in te, e canteremo, dicendo che Eva ci fece piangere e che Maria ci fece esultare. Ciò, infatti, che la triste Eva ci tolse tu ce lo rendi nel tuo santo Figlio. Perciò “esulteremo e ci rallegreremo in te”.
Ruperto di Deutz Commento al Cantico dei cantici
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