Che spazio ha il dissenso nell'esperienza cristiana?
Una caratteristica della stagione ecclesiale in corso è l'emergere, a livello internazionale, di nuovi fronti del dissenso, un fenomeno che sembrava estinto, o comunque di atteggiamenti di critica e di tensione nei confronti di alcune posizioni attualmente prevalenti tra la gerarchia e di alcuni comportamenti.
E' l'inizio di un mio articolo, pubblicato su "Vino Nuovo", in cui affronto le radici evangeliche del dissenso nella chiesa. Dalla lettura si comprende qual è il senso che attribuisco a questa parola.
Condivido pienamente l'articolo nello lettera e nello spirito.
Avrei da aggiungere, come ulteriore Testo Biblico significativo, l'affermazione fatta da Pietro e Giovanni davanti al Sinedrio: "Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato.". (At 4,19b-20).
Comunque il senso è sempre quello da te affermato (sia pure completato con parole mie): l'obiezione a comportamenti o posizioni dell'autorità ecclesiale, in nome della fedeltà alla superiore autorità di Dio.
E di fronte a qualsiasi autorità ecclesiale (del A.T. come del N.T.) credo che si possa sempre affermare che: Solo Dio è indiscutibile, perché solo Dio è "Dio".
Scritto da: Vanni | 04/07/12 a 18:54