Il papa raccomanda ai vescovi tedeschi il ritorno alla formula liturgica del sangue “sparso per voi e per molti” invece che “per tutti”. Effettivamente, la prima è più aderente al testo greco del Nuovo Testamente. Anche se, come ha notato Armando Torno in una nota sul Corriere, con tutta probabilità il "per tutti" rende maggiormente al senso delle parole orginarie di Gesù.
Deve essere chiaro il senso, come sottolinea un passaggio della lettera di Benedetto XVI all'episcopato germanico.
Siamo molti e rappresentiamo tutti. Quindi le parole “molti” e “tutti” vanno insieme e fanno riferimento l’una all’altra nella responsabilità e nella promessa.
Non tutti credono nel dono della vita per amore di Gesù e nel sacramento eucaristico, quindi non tutti accedono alla messa. Ma quell'amore, quel gesto, e il loro valore salvifico, sono senza dubbio per tutti. I cristiani che vanno a messa non sono dei privilegiati a cui è riservata in esclusiva la salvezza, mentre tutti gli altri sono massa dannata. Sono piuttosto sentinelle che hanno un'occasione per scorgere l'anticipo dell'alba.
Ma il sole sorge per tutti.
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