"Questo prendere sul serio Dio senz’altro accomuna il Papa a Lutero. Entrambi, in fondo, sembrano essere anacronistici rispetto a ciò che li circonda. Ma ciò che resta a mio avviso eluso è il protestantesimo, cioè ciò che è venuto dopo Lutero. E’ sul dopo che mi sembra anche a Erfurt il Papa sia rimasto il silenzio. E’ tornato da Lutero ma il dopo è come se non esistesse".
La dichiarazione del teologo evangelico Fulvio Ferrario sintetizza la portata dell'incontro ecumenico di Benedetto XVI in Germania. Ne è passata di acqua sotto i ponti, da quando il nunzio pontifico Pier Paolo Vergerio, dopo aver incontrato il padre della Riforma a Wittenberg, disse: "Ho visto il demonio e si chiama Lutero".
La rivalutazione di Lutero e della sincerità della sua ricerca religiosa ha un valore enorme; non basta però a ritrovare l'unità con il mondo riformato ed era remoto attendersi qualcosa del genere dall'incontro di ieri. Anche perché è qualcosa che non può dipendere solo dal papa!
Penso a una delle osservazioni di Benedetto XVI durante l'incontro con i fratelli separati, ripresa dai titoli di molte cronache: "annacquare la fede non è la risposta alla secolarizzazione". Non è stato dato lo stesso risalto all'altro elemento chiave di quel passaggio del discorso: "Naturalmente, la fede deve essere ripensata e soprattutto rivissuta oggi in modo nuovo per diventare una cosa che appartiene al presente".
Ripensare e rivivere la fede in modo nuovo non è cosa da poco. E anche qui non si poteva pensare che il papa esaurisse questo tema nello spazio di un discorso.
Non si può far dipendere tutto dal romano pontefice. Nella comunicazione religiosa cattolica ogni gesto o parola del papa ha un'eco immensa, ma oggi sono in gioco sfide che richiedono la comunione e la corresponsabilità di tutto il popolo di Dio. Per la riconciliazione con il mondo protestante o il ripensamento della fede ci vuole un impegno davvero ecclesiale e non è sufficiente una persona sola.
Non a caso le grandi svolte della Chiesa sono state sancite dai concili e il camminare insieme nella sinodalità è lo stile con cui sono state affrontate le questioni più importanti e urgenti fin dal tempo degli apostoli.
In questo viaggio, come scrivevo ieri, Benedetto XVI ha forse mostrato il suo volto migliore, ma la Chiesa e la sua missione non si esauriscono nella sua persona. Ecco, allora, la necessità di "riattivare" e valorizzare la responsabilità di tutti i credenti.
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