C'è chi sta cercando di orchestrare il dopo-Benedetto XVI?
Ieri ho fatto delle considerazioni su come, nella nomina di Angelo Scola a Milano come in altri avvenimenti, bisogna guardare alla persona al di là di etichette e pregiudizi. Questo, però, non vuol dire chiudere gli occhi davanti ai fatti.
Anche Vito Mancuso, su Repubblica, ha riconosciuto che Scola è un intellettuale di valore che a Venezia non si è appiattito su posizioni legate a Comunione e Liberazione. Però, ha nello stesso tempo messo in luce che questa nomina riduce la pluralità di voci tra i vescovi, perché mancano in questo momento pastori di primo piano non appartenenti all'area ratzingeriana. Troppa uniformità è un impoverimento.
Oggi, Giancarlo Zizola si è soffermato sullo stesso discorso rimarcando come alcune nomine chiave degli ultimi anni abbiano dato centralità alla sua visione teologica con il rischio di imporla come la posizione di tutta la Chiesa cattolica, confondendo tra il ruolo del papa e la persona che lo ricopre.
Un altro dato richiamato da Zizola è la campagna mediatica che preparato il terreno a Scola presentandolo come l'unica scelta gradita a Benedetto XVI che sembra abbia condizionato i vescovi che sono stati consultati, a riprova di quell'eccesso di uniformità di cui si diceva prima. Ne hanno parlato anche Aldo Maria Valli e altri.
Sembra che ci sia una strategia a lungo termine che guarda alla Cattedra di Pietro ponendo Scola in una posizione di spicco e favorendo la costruzione della sua immagine come erede naturale di papa Ratzinger. Forse, da parte di chi pensa di puntare su di lui per fini propri
Se è così, sono in campo delle logiche di calcolo e di lobby in cui la Chiesa è vissuta in termini di posizioni di occupare e di influenza da esercitare. Di fatto, è sempre accaduto nella storia ecclesiale. Ciò non toglie che sia un modo di pensare scandaloso alla luce del Vangelo. E' quello che Gesà avrebbe probabilmente definito un "ragionare secondo il mondo".
Non credo si possa eliminare questa mentalità, ma credo si possano tenere gli occhi aperti e i cuori vigili nei suoi confronti, ricordando per esempio il Salmo 24 secondo cui il Signore addita la via giusta ai peccatori, guida secondo giustizia gli umili e insegna le sue vie ai poveri.
Peccatori, umili e poveri sono i destinatari della volontà di Dio e sono indirizzati da lui.
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