Che posto ha la voce delle donne nella Chiesa cattolica? Uno degli interventi alla manifestazione "Se non ora, quando?" è stato quello di suor Eugenia Bonetti, delle Missionarie della Consolata. Così l'ha commentato Massimo Faggioli in un suo articolo (leggi il testo integrale):
Il dibattito degli ultimi giorni sul “vado/non vado alla manifestazione” è stato spazzato via in un attimo dalle parole di suor Eugenia, in uno dei rari momenti di evangelismo politico nella storia dell’Italia contemporanea: «Sono qui per dare voce a chi non ha voce, alle nuove schiave, vittime della tratta di esseri umani per sfruttamento lavorativo e sessuale, per lanciare un forte appello affinché sia riconosciuta la loro dignità e ripristinata la loro vera immagine di donne, artefici della propria vita e del proprio futuro. A nome loro e nostro, che ci sentiamo sorelle e madri di queste vittime».
In secondo luogo, il patrimonio sociale del cattolicesimo, quando liberato dagli slogan prefabbricati e dalle etichette ideologiche, ha una capacità salutarmente “eversiva” che non ha bisogno di cosmesi pubblicitarie né di quella ostentazione di vittimismo che pervade il discorso pubblico del cattolicesimo contemporaneo in Occidente. L’antropologia cristiana è sottoposta sì ad un assedio culturale, ma l’assedio è mosso dagli alleati politici del cattolicesimo istituzionale (come Berlusconi) non meno che dal cosiddetto “relativismo”.
Infine, risulta evidente che la componente femminile nella chiesa è più capace di reagire alla sclerotizzazione politico-carrieristica della chiesa cattolica, per il semplice motivo che nella chiesa le donne non devono e non possono fare carriera: il fatto di essere donne le ha private (finora) del sacerdozio, e senza sacerdozio svanisce qualsiasi meccanismo di carriera ecclesiastica. Per questo motivo le donne nella chiesa possono permettersi di essere meno attente alle ricadute del loro dire e agire pubblico sulla loro carriera all’interno della chiesa, diversamente dai sacerdoti e dai teologi (anche quelli laici) che in qualche modo dipendono funzionalmente dalla gerarchia ecclesiastica.
Senza la voce femminile, alla Chiesa manca una parte di sé e si allontana dallo stile di Gesù.
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