Energia per il futuro. E' il titolo di un fascicolo che è stato allegato sabato 22 gennaio al Nuovo Torrazzo, settimanale diocesano di Crema. Lo stesso fascicolo è stato distribuito in altre diocesi, per esempio a Trento e in Basilicata.
L'opuscolo espone una serie di argomenti favorevoli all'uso civile dell'energia nucleare. Il retro della copertina presenta una dichiarazione in tal senso del cardinale Renato Martino, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Nell'introduzione si fa cenno all'enciclia Caritas in veritate di Benedetto XVI affermando che in essa il papa "ha fatto riferimento a questa energia del futuro, esaltando la capacità dell'uomo di progredire grazie al dialogo tra saperi e operatività".
Questi e altri passaggi fanno pensare che il testo esprima una posizione ufficiale della Chiesa cattolica favorevoli all'impiego dell'energia nucleare. L'opuscolo è difficilmente attribuibile ad autori o enti identificabili. Non ci sono intestazioni evidenti o loghi. Solo alcuni riferimenti poco visibili e in caratteri piccoli sul fondo della terza di copertina, lasciano capire che si tratta di un opuscolo realizzato da una società di comunicazione e marketing per conto di Sviluppo Nucleare Italia, la joint venture tra Enel e Edf che ha il compito di effettuare gli studi di fattibilità per la realizzazioni di 4 centrali nucleari nel nostro Paese.
E' una campagna pubblicitaria ingannevole, anche perché l'enciclica non si esprime nei termini descritti. La posizione del papa è stata esposta in modo falso. Al n. 49, in realtà, Benedetto XVI scrive: "Le società tecnologicamente avanzate possono e devono diminuire il proprio fabbisogno energetico, sia perché le attività manufatturiere evolvono, sia perché tra i loro cittadini si diffonde una sensibilità ecologica maggiore. Si deve inoltre aggiungereche oggi è realizzabile un miglioramento dell'efficienza energetica ed è al tempo stesso possibile far avanzare la ricerca di energie alternative". E le energie alternative comprendono opzioni molto più pulite del nucleare.
In rete, molti commenti su questo opuscolo attestano che è stato letto come uno schierarsi della Chiesa cattolica a favore dell'impiego del nucleare, rivelando che l'ambiguità dell'operazione pubblicitaria ha realizzato il suo scopo. Invece, l'unico esponente della Chiesa che si esprime esplicitamente a favore del nucleare citato nel testo è il cardinale Martino, il quale non ha più incarichi ufficiali in Vaticano. Mi sembra un esempio di manipolazione in favore di interessi puramente economici.
Mi stupisce, perciò, che un settimanale diocesano abbia distribuito acriticamente materiale del genere. A una lettera di alcuni cremaschi in proposito, il direttore ha risposto che si è trattato semplicemente di un caso di pubblicità pagata, senza minimamente accennare alla confezione ingannevole del testo. Ci sono casi in cui gli introiti pubblicitari dovrebbero passare in secondo piano, soprattutto da parte di una testata cattolica!
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