Spesso, le intuizioni più profonde e importanti nascono dai piccoli fatti di ogni giorno, dall'ascolto della vita.
Oggi, io e mia moglie eravamo all'ufficio anagrafe per comunicare la variazione della nostra residenza. Era, in un certo senso, la dichiarazione dell'inizio di un nuovo capitolo della nostra storia. Al bancone vicino, a colloquio con un'altra impiegata, un signore di una certa età stava variando il suo stato di famiglia in seguito alla morte della moglie, avvenuta due settimane fa.
C'è un inizio e c'è una fine, c'è un tempo per tutto. Tutti i nostri sforzi, tutte le nostre imprese, non si sottraggono a questa legge. La domanda è: conta o non conta come riempiamo il tempo che sta tra l'inizo e la fine? E' una corsa dell'orologio o può essere qualcosa di più, un'immersione sempre più profonda nella consapevolezza del volto vero della nostra vita, del nostro essere incamminati verso un fine e non solo verso una fine?
Forse contare i giorni, come cantava il salmista, fa davvero giungere alla sapienza del cuore...
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