Qualcosa si è mosso.
Innanzi tutto con le parole del papa all'udienza generale. Sulla revoca della scomunica ai lefebvriani:
Ho compiuto questo atto di paterna misericordia, perché ripetutamente questi presuli mi hanno manifestato la loro viva sofferenza per la situazione in cui si erano venuti a trovare. Auspico che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena comunione con la Chiesa, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del magistero e dell’autorità del Papa e del Concilio Vaticano II.
Soprattutto il papa è stato esplicito sulla negazione della Shoah:
Mentre rinnovo con affetto l’espressione della mia piena ed indiscutibile solidarietà con i nostri fratelli destinatari della Prima Alleanza, auspico che la memoria della Shoah induca l’umanità a riflettere sulla imprevedibile potenza del male quando conquista il cuore dell’uomo. La Shoah sia per tutti monito contro l’oblio, contro la negazione o il riduzionismo, perché la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti. Nessun uomo è un’isola, ha scritto un noto poeta. La Shoah insegna specialmente, sia alle vecchie sia alle nuove generazioni, che solo il faticoso cammino dell’ascolto e del dialogo, dell’amore e del perdono conduce i popoli, le culture e le religioni del mondo all’auspicato traguardo della fraternità e della pace nella verità. Mai più la violenza umili la dignità dell’uomo!
Anche molti vescovi e cardinali di diverse parti d'Europa hanno preso posizione.
L'arcivescovo di Vienna: qualsiasi cristiano che prende sul serio la propria fede deve inchinarsi davanti alle radici ebraiche della propria fede, ed è vergognoso e angosciante che ci siano ancora voci che negano apertamente la Shoah e contestano il diritto del popolo ebraico all'esistenza.
I vescovi svizzeri, in una nota, chiedono che nel proseguire i rapporti con il Vaticano i vescovi della Fraternità San Pio X dichiarino in modo credibile che essi accettano il Concilio Vaticano II e adottino un atteggiamento positivo verso l'ebraismo. Inoltre, hanno ricordato che tolta la scomunica rimane in atto la sospensione a divinis e quindi non è loro permesso di esercitare il ministero episcopale. Williamson, quindi, non può essere considerato un vescovo. E il vescovo cattolico di Stoccolma ha asserito chiaramente che la posizione di Williamson è inaccettabile e incompatibile con la visione cristiana dell'umanità (come avevo sostenuto anch'io nel mio post precedente).
Infine, Luigi Accattoli ha riportato nel suo blog una dichiarazione del superiore del Distretto tedesco della Fraternità:
Come superiore del Distretto della Fraternità San Pio X in Germania, sono scosso, assieme ai miei confratelli di questo Paese, a motivo delle dichiarazioni del vescovo Williamson. Minimizzare le uccisioni di Ebrei da parte del regime nazionalsocialista e le sue atrocità è per noi inaccettabile. La persecuzione e l’assassinio di innumerevoli ebrei sotto il Terzo Reich ci colpisce in maniera estremamente dolorosa, e ferisce nel profondo il comandamento cristiano dell’amore per il prossimo che non conosce distinzioni etniche. Desidero scusarmi per questo comportamento e dissociarmi da qualunque affermazione di tal fatta. Questa presa di distanza è per noi naturale anche per il fatto che lo stesso padre dell’arcivescovo Lefebvre fu rinchiuso in un campo di concentramento tedesco, così come molti sacerdoti cattolici persero la vita in campi di prigionia di Hitler. Stoccarda, il 27.01.2009. Padre Franz Schmidberger superiore di Distretto.
Forse anche nel campo ultra-tradizionalista qualcosa si è mosso.
"Forse anche nel campo ultra-tradizionalista qualcosa si è mosso."
Forse invece no...
Scritto da: Valentina | 30/01/09 a 10:39
Bisogna di piú, Christian. Non possiamo accontentarci con così poco.
Scritto da: Rui | 30/01/09 a 11:12
Sì, ma a passo di gambero...
Scritto da: dFrancesco | 30/01/09 a 11:59
Non sarei troppo ottimista. Gli scomunicati andavano 'obbligati' ad accettare il Concilio che rifiutano, prima di tutti gli atti di riammissione. Se non fosse uno scenario tragico, per Roma si dovrebbe parlare soltanto di atteggiamento ridicolo.
Scritto da: Antonio Montanari | 30/01/09 a 16:43
Io sono stato battezzato ed ho pure fatto la cresima. Pago puntualmente l’8 per mille. Non so se ho titolo a parlare, ma non mi è mai piaciuto il Vecchio testamento, non amo l’ebraismo e sono pienamente solidale con il vescovo Williamson. Ritengo che con la nostra aetate in pratica la chiesa cattolica abbia consegnato Cristo ai Giudei per la seconda volta. Dopo la “svolta” non ho mai visto da parte ebraica il benché minimo segno di rispetto verso i cristiani o meglio i cattolici. Il fenomeno del “sionismo cristiano” è quanto di più aberrante possa immaginare.
Scritto da: Antonio Caracciolo | 30/01/09 a 18:05
Anche io sono stato battezzato, ho fatto la cresima, faccio l'animatore nell'oratorio della mia città ma non pago 8 per mille. Faccio fatica a leggere l'antico testamento e a capirlo ma amo in modo fraterno i miei fratelli maggiori ebrei e sento e penso che io sono cristiano e cattolico (mi dispiace Sig. Caracciolo) grazie a loro. E ritengo aberranti le dichiarazione del cosidetto Vescovo Williamson. Concordo con il post di Valentina. Non si è mosso niente.
Scritto da: Maurizio | 01/02/09 a 23:07
Il Vescovo Williamson, come io ho ascoltato, ha detto che non crede che gli Ebrei siano stati sterminati a mezzo di camere a gas.
Sarà madornale?
Io non ne so nulla di cosa sia avvenuto nei campi di concentramento nazisti.
Ma è inconcepibile che il Papa debba scusarsi(!!!) con la comunità israelitica per le opinioni di un religioso >.
Che, peraltro, non mi risulta abbia negato che gli ebrei siano stati uccisi nei campi nazisti.
Scritto da: Ruggero | 02/02/09 a 11:19
buon lunedì
Scritto da: amore | 02/02/09 a 13:01