Piccola annotazione dal mondo della scuola.
Gli studenti spesso sono curiosi, o cercano tutte le scuse per perdere tempo, sta di fatto che alle volte ti fanno domande personali: "A che squadra tiene?", "E' sposato?", "Ha figli?"... Oggi è stata la volta di una delle domande fatidiche: "Ma lei è di destra o di sinistra?".
Vorrei far notare come è nata. Stavo facendo vedere alla classe un documentario su Martin Luther King (a loro completamente sconosciuto) per mostrare un esempio di qualcuno che è grande per la sola sua forza morale (anche questo è un concetto che riesce difficile afferrare). Invece di ispirare simpatia, però, la lotta non violenta di King - e in generale il tema dei diritti civili dei neri - suscitava in molti ostilità aperta.
"Perché loro (una qualifica che include tutti gli stranieri non bianchi e non europei) vanno in un posto dove non sono nati e pretendono di cambiare le leggi?". In seconda superiore mancano ancora molti capitoli di storia (e tra l'altro quella classe ha anche un valido insegnante), ma mi sorprende che non abbiano nessuna nozione della tratta degli schiavi. Per loro una persona di colore in un Paese occidentale è uno straniero invasore. Punto e basta. Non li sfiora neanche l'idea che i neri siano cittadini americani, nati in America, al pari degli altri.
"Se uno vive in uno Stato razzista, bisogna rispettare le sue leggi, perché è lo Stato che decide". Quello che afferma lo Stato è sempre e comunque giusto (anche se loro sono i primi a concedersi tante piccole illegalità) e manca qualsiasi idea di anticonformismo e di iniziativa individuale. Qui siamo a una affermazione brutale delle idee di Stato etico che sono state applicate dai totalitarismi.
Dietro a queste affermazioni, mi rendo conto, ci sono paure e insicurezze suscitate dalle notizie di cronaca nera con gli extra-comunitari come protagonisti. Perciò gli stranieri sono associati a droga, prsotituzione, rapine, stupri, ostilità alla nostra religione... Queste emozioni ostili sono tanto esasperate che a una domanda sul rapporto tra cattolicesimo e protestantesimo nella storia europea, un ragazzo mi ha detto che i Protestanti hanno diffuso le moschee in Europa... E da un altro ho sentito dire che Buddha è "uno di quei musulmani là...". Non riporto i commenti più coloriti. Comunque, sta di fatto che tutto ciò che non è cristiano è automaticamente percepito come islamico e quindi come nemico.
So che i ragazzi sono provocatori per natura e che oggi a 15 anni (tristezza...) spesso si è ancora bambini. Molti di loro avranno tempo e modo per farsi delle idee più precise. Anche se mi chiedo come potrà avvenire, se non leggono libri o giornali. E' preoccupante che questa sia la loro base di partenza. Nella difficoltà di portare avanti un discorso lineare, perché loro tirano fuori tutto e tutto insieme, è arrivata la fatidica domanda.
Io, credendomi furbo, ho risposto: "Sono democratico". "Allora, lei è di sinistra". Non avevo calcolato che, siccome adesso c'è il Partito Democratico, definirsi sostenitori della democrazia (che ai loro occhi non sembra poi questa gran cosa, visto che lascia campo libero a tutti questi stranieri) significa essere considerati di sinistra. Insomma, a sentire certe cose, sembra quasi che con 60 anni di ritardo Hitler abbia vinto... O comunque che ci sia ancora da lottare.
Letto con attenzione ed approvo il tuo scoramento...
Una piccola e fine riflessione sull'argomento: e se... tutto fosse un enorme ingranaggio per far sì che la maggior parte della gente si preoccupi solo di calcio, gossip e veline ma non di politica e degli aspetti più profondi della vita? Così per tenerci in meglio in scacco...
Scritto da: Stefano | 26/10/07 a 16:28
Se i ragazzi di oggi "ragionano" così è perché da qualcuno ricevono questo squallido imprinting.
Se sentono certe cose in bocca ai genitori, le assimilano.
Se le sentono fuori, i loro genitori non li correggono, trascurano la loro educazione.
E' colpa loro, più che dei ragazzi o della scuola.
Scritto da: Gian Contardo | 26/10/07 a 16:54
Fatte dai ragazzi certe osservazioni possono anche essere comprese, ma che dire quando sono gli adulti a ragionare in questo modo? Per me è molto difficile discuterne e il più delle volte sono costretta a tacere. A mio avviso regna un egoismo devastante, una non tolleranza per il diverso, qualsiasi diversità abbia.
Hitler non ha vinto, ma alcune idee serpeggiano sempre.
Scritto da: Paola | 29/10/07 a 14:30
Da laureato in storia (e anche da protestante) sono veramente basito sul tenore delle risposte che questi studenti ti hanno dato, anche se purtroppo non sorpreso. Si forse c'è ancora da lottare perchè Hitler non possa vincere postumo ma non posso che rilevare che ora più che mai c'è bisogno di un sistema educativo valido e che è ancora validissima l'impostazione di Giuseppe Mazzini che diceva che la palestra in cui si forma la vera democrazia è l'educazione, in cui si insegna al cittadino che i doveri vengono anche prima dei diritti.
Un abbraccio
Panerini
ps. grazie per la toccante recensione di gionata.org
Scritto da: Andrea Panerini | 09/11/07 a 13:55