La mia foto

Seguimi su Facebook

Contatore

Altre vie

  • Fine Settimana
    Rassegna stampa sulle questioni religiose curata dall'associazione "G. Giacomini" di Pallanza.
  • Vino Nuovo
    Blog collettivo di giornalisti cattolici.
  • Viandanti
    Una voce laicale dell'opinione pubblica nella Chiesa, con una presa di parola libera e pubblica.
  • il Sismografo
    Raccolta di links in 5 lingue su notizie della Chiesa Cattolica, Ecumenismo e Dialogo interreligioso.

« Senso critico nella Chiesa | Principale | Se Hitler ha vinto... »

24/10/07

Commenti

Fino

La chiesa spagnola durante la guerra civile era rezionaria, bigotta e codina. Nulla a che fare con la carità cristiana.
Siamo abituati a gesuiti che vengono fatti santi.Il loro merito era quello di aver mandato a morte gli eretici.
Ciao
Fino

Gian Contardo

Da un punto di vista storico, è indubbio che durante la guerra civile spagnola ci furono persecuzioni ed eccidi da entrambe le parti (e anche fra repubblicani stalinisti e repubblicani anarchici).

Mi permetterei solo di suggerire una doverosa rettifica rispetto alla storiografia, come dire?, anticomunista: gli stalinisti massacrarono sicuramente; ma analoga violenza fu quella degli anarchici. Invece, pur di dare contro al comunismo, molti storici (anche quelli che possono genericamene essere definiti conservatori) fanno passare gli anarchici come candidi agnellini nonviolenti. Ma tali non furono. Si ricordi, ad esempio, la testimonianza di Pablo Neruda nella sua autobiografia "Confesso che ho vissuto". Durante la guerra civile in Spagna incontrò un anarchico che andava dicendo a tutti: "Ucciderò tutti quelli che non la pensano come me".

La responsabilità di molti cattolici in eccidi franchisti è ugualmente innegabile. Certo, vi furono cattolici che si schierarono col legittimo regime repubblicano; certo, in Europa vi furono intellettuali cattolici come Bernanos che difesero la repubblica spagnola e condannarono senza appello il golpe di Francisco Franco.
Ma una buona parte dei cattolici spagnoli e soprattutto il clero iberico si schierarono con Franco: chi militò nelle falangi del Caudillo e chi operò delazioni che fecero arrestare e fucilare decine di migliaia di repubblicani.
E questi cattolici non meritano alcuna riabilitazione, anche se molti sono rimasti vittime della guerra civile.
E non meritano nemmeno la canonizzazione, ovviamente.

Questo introduce il discorso sulla dubbia pratica delle canonizzazioni collettive, già avviata da Giovanni Paolo II.
In quanto individuale, lo stato di santità dovrebbe essere accertato individuo per individuo e non collettivamente, con una sorta di "27" politico.
Lo so, mi si obietterà che una morte violenta in nome della fede dà diritto alla beatificazione o alla santificazione senza alcun processo canonico. Ma l'imminente elevazione agli onori degli altari dei martiri spagnoli (quanti fra essi fecero arrestare e fucilare dei nemici?) e la passata canonizzazione wojtyliana di quell'arcivescovo croato che fu collaborazionista dei nazisti fanno nascere seri e fondati dubbi su queste procedure.
Non basta essere vttime del comunismo o dell'anarchismo per essere santi; bisogna anche non aver praticato o fomentato odio e violenza. E sotto questo aspetto molti cattolici non hanno certo la coscienza a posto.

I commenti per questa nota sono chiusi.

Twitter

Mi piace

I miei libri

I miei e-book

Blog powered by Typepad
Iscritto da 12/2006