I commenti al mio post precedente (Maschile e femminile in Dio) si sono soffermati sulla questione se Dio possa essere ritenuto una Madre, oltre che un Padre. In particolare si è fatto riferimento a un post di Antonio Montanari Nozzoli in cui si è citato un intervento televisivo di Alex Zanotelli per il quale Dio è sia Papà sia Mamma. Quella di Zanotelli è un'eresia?
Di per sé è la Bibbia che in diversi passaggi adopera espressioni che sono chiaramente leggibili in questo senso:
Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio del suo seno? Anche se ci fosse una donna che si dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani. (Isaia 49,15-16)
Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore; ero per loro come chi solleva um bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. (Osea 11,4)
Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. (Osea 11,8)
In questi passaggi è Dio stesso che si esprime con un linguaggio tipicamente materno, ma nel libro dei salmi c'è anche la voce del credente che sente Dio come Madre:
Io sono tranqullo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l'anima mia. (Salmo 130,2)
Da un punto di vista più teologico che biblico, possono valere queste considerazioni dell'allora cardinale Joseph Ratzinger:
Dio è Dio. Non è né uomo né donna, ma è al di là dei generi. E' il totalmente Altro. Credo che sia importante ricordare che per la fede biblica è sempre stato chiaro che Dio non è né uomo né donna ma appunto Dio e che uomo e donna sono la sua immagine. Entrambi provengono da lui ed entrambi sono racchiusi potenzialmente in lui.
Tanto per incominciare dobbiamo dire che, se è vero che effettivamente la Bibbia ricorre nell'invocazione delle preghiere all'immagine paterna, non a quella materna, è altrettanto vero che nbelle metafore di Dio gli attribuisce anche caratteristiche femminili. Quando ad esempio si parla della pietà di Dio, non si ricorre al termine astratto di "pietà", appunto, ma a un termine gravido di corporeità, "rachamim", il "grembo materno" di Dio, che simboleggia appunto la pietà. Grazie a questa parola viene visualizzata la maternità di Dio anche nel suo significato spirituale. Tutti i termini simbolici riferiti a Dio concorrono a ricomporre un mosaico grazie al quale la Bibbia mette in chiaro la provenienza da Dio di uomo e donna. Ha creato entrambi. Entrambi sono conseguentemente racchiusi in lui - e tuttavia lui è al di là di entrambi.
(Joseph Ratzinger, Dio e il mondo, San Paolo 2001, p. 90)
Nessuna eresia per Zanotelli, quindi.
Chiudo raccomandando una visita al sito della iniziativa di volontariato di cui mi occupo (Vacanze di condivisione). Questo è il periodo dell'anno in cui siamo alla ricerca di persone che possano darci una mano. Perciò, chi può ci aiuti a far conoscere il più possibile la nostra esperienza. Grazie.