Durante la messa del Mercoledì delle Ceneri nella basilica di Santa Sabina, una delle persone che hanno ricevuto sul capo le ceneri dalle mani del Papa è stato il teologo peruviano Gustavo Gutierrez. Lo riferisce un servizio dell’agenzia statunitense Catholic News Service. È stato un gesto dal grande valore simbolico. Gutierrez, appartenente all’ordine domenicano, è uno dei “padri” della teologia della liberazione, la corrente che ha legato la salvezza dal peccato alla liberazione socio-politica, esortando ai cristiani a un impegno “per” e “con” i più poveri volto a una trasformazione della società senza limitarsi alla sola beneficenza. L’atto compiuto da Benedetto XVI ribadisce una volta di più la sua intenzione di riprendere i contatti con il cattolicesimo progressista in base al disegno pastorale di ridurre le divisioni interne alla Chiesa.
Teologia della liberazione (1971), il libro più famoso di Gutierrez (pubblicato in Italia da Queriniana), è considerato una sorta di manifesto di quel movimento teologico. Egli si trovava a Roma per tenere un corso di tre settimane alla Pontificia Università San Tommaso (Angelicum) su Bartolomeo de Las Casas, il difensore degli indigeni americani al tempo della Conquista. La Congregazione per la Dottrina della Fede, quando era guidata da Joseph Ratzinger, si è occupata delle opere di Gutierrez chiedendogli di chiarire le sue posizioni teologiche e pastorali. La Congregazione redasse due documenti critici sulla teologia della liberazione che fecero scalpore perché furono interpretati come un tentativo di soffocare questa riflessione (Libertatis nuntius del 6 agosto 1984 e Libertatis conscientia del 22 marzo 1986). Essi riconoscevano la positività delle sue intenzioni, ma ne deprecavano l’eccessivo impiego di categorie derivanti dal pensiero marxista che avrebbero messo in ombra lo specifico cristiano. D’altronde questo squilibrio non è riscontrabile in tutta la teologia della liberazione.
Infatti, Gutierrez ha dichiarato che ormai da anni sono finite le indagini sulle sue opere da parte delle autorità vaticane e che tutti i sospetti sono stati dissipati, come conferma il fatto che sia stato invitato da un ateneo pontificio. Le sue opere non sono mai state soggette ad alcun genere di provvedimento disciplinare. La sua prospettiva di liberazione, in cui egli continua a riconoscersi, può quindi essere considerata pienamente legittima. In un saggio di Paolo Colombo pubblicato dalla rivista Teologia della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale si legge non a caso che la fede
coincide con l’amore, et quidam – sul modello dello stesso amore di Dio testimoniato dalla Scrittura – con l’amore di solidarietà in favore del povero. Non si tratta di un’aggiunta successiva, quasi di un’appendice; ciò di cui ne va è il cuore del messaggio cristiano, da esso discendono il significato e il valore della teologia.
(P. Colombo, «Tra dottrina e profezia. Prospettive a partire dalla teologia di Gustavo Gutierrez», in Teologia, 28 (2003), p. 38.
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